domenica 18 settembre 2011

La perla sotto il tappeto (ci deve essere, basta trovarla

Lo ammetto, non ce l'ho fatta. Mi hanno massacrato i cabasisi, picchiato ai fianchi per due giorni, chiuso all'angolo e pestato come Alì contro Foreman a Kinshasa. Alla fine io, a differenza di Alì, sono andato al tappeto. Sotto il tappeto, in quel luogo dove generalmente si getta la polvere che Terry De Nicolò (ebbene sì, è della sua intervista che parlo) ha tirato fuori spacciandocela per oro che luccica.
Abituato ai miei cent'anni da pecora, non è che mi sia stupito sentendomi dire come si diventa leone. Lo so benissimo e se non lo dico chiaro e netto è perché mi pare perfettamente inutile, lo sanno tutti, esattamente come tutti sanno come si espletano i bisogni intestinali ma non è che poi ci rilascio un'intervista o ci scrivo un libro o scateno migliaia di commenti, tra cui il mio, non raro esempio di predicare bene e razzolare male.
Chiedo ammenda per la mia debolezza, dunque, tramite questa umilissima confessione. A differenza di molti peccati commessi in vita mia, di questo tuttavia mi pento, amaramente, tanto che al minuto tre e ventidue secondi ho interrotto il filmato e sono tornato qui, cosparso di cenere. Con un traguardo, un obiettivo da raggiungere e per cui mi occorre un aiuto dall'alto, essendo impresa improba per qualsiasi essere umano scovare e leggersi tutte le intercettazioni, al solo scopo d'ottenere risposta a una domanda semplice semplice: "Ma in questo spaccato di mondo scintillante e putrido insieme, c'è uno straccio di telefonata, un dialogo, anche solo un sms in cui qualcuno, qualcuna dica qualcosa di serio, di dignitoso, di non sconveniente?".
Che ne so, una vent'enne che quando le propongono la casa del grande fratello dopo le lenzuola del piccolo nonno dica: "Ma mi faccia il piacere!". Oppure un politico, un funzionario pubblico, un professinista, un imprenditore che invitato in modo allusivo ai party delle mille tette risponda: "Brutti zozzoni, vergognatevi!".
Non scherziamo, ce ne dev'essere almeno una, fra tutte le intercettazioni.
Per chi la trova, metto una taglia, con premio. Una pizza assieme. Pizza e birra e basta, perché mica sono un leone, bensì una bella (bella?) pecora anche un po' incazzata, con i miei bei duemila euro al mese e la barba quasi bianca.
Foto by Leonora

2 commenti:

cafecaracas ha detto...

Ne parlavo ieri sera con mia moglie;non se ne salva una di tutte queste pseudo-attricette.Ma la dignità e l'orgoglio non esistono più?

Miranda ha detto...

L'intervista è terrifcante. Quelle parole sono come macigni, sassate, coltellate fino in fondo al cuore di chi spende la sua vita rispettando e seguendo le regole, senza sgomitare per arrivare, puntando sul proprio talento, senza passare sopra i cadaveri di nessuno. La signorina c'ha pure ragione. Dal suo punto di vista, intendo. Quali parole, spiegazioni, argomenti noi potremmo trovare per convincerla del contrario? Nessuno, perchè semplicemente parla un'altra lingua, usa parametri differenti, metri di misura troppo diversi dai nostri. Impossibile trovare un linguaggio comune che ci possa far interagire...

e, a proposito, io 2000 euro li guadagnerò forse tra vent'anni... perchè lo Stato ha chiesto anche a me di contribuire a risanare i conti, bloccando gli scatti d'anzianità, il rinnovo dei contratti e magari la tredicesima, chissà.... Perchè, a differenza della signorina Terry, io sto facendo la mia parte per mantenere in piedi questo paese e tutti quei servizi che un giorno potrebbero servire anche a lei, che non sarà bella, giovane, sana in eterno...
...e, pensa un po', di questo io sono pure fiera!