giovedì 15 settembre 2011

Porto Kaleo: una recensione

Che mi sia piaciuto l'ho già scritto, però sul Porto Kaleo ho promesso una recensione e una recensione qui la metto. Non è mia, ma di un altro ospite, più severo di me nel giudizio.

Preferisco la sua, perché sono convinto che è solo alzando l'asticella si possa imparare a saltare più in alto. Conoscendo i proprietari del villaggio, so che terranno conto di ciò che c'è scritto, sorridendo per le cose che vanno bene e sforzandosi di cambiare quelle che si possono migliorare. In ogni caso, troverete in neretto qualche nota a margine, scritta di mio pugno. Il succo del mio giudizio è questo: per me Porto Kaleo è un ottimo villaggio, con alcuni aspetti da migliorare ma che ripaga alla grande il rapporto qualità prezzo.

Ho soggiornato a Porto Kaleo la prima settimana di Settembre 2011 con mia moglie e i miei due figli di 3 e 6 anni, alloggiando in una “family suite”. (le "family suite" sono ampie e belle, perché tutte al piano superiore, con tanto di terrazzo)

La vacanza ci ha lasciato in generale un ricordo abbastanza positivo, nonostante diversi aspetti da migliorare.

Tra i punti di forza metterei al primo posto l’ubicazione del villaggio, una buona struttura con una ventina d’anni sulle spalle portati discretamente, adiacente ad una riserva naturale che tutela un mare bello e pulito, anche se non paragonabile alla Sardegna, e una spiaggia dalla sabbia grossa ma non fastidiosa ben gestita dall’ottimo Antonello, al quale è affidata anche la gestione degli ombrelloni, ben distanti l’uno dall’altro. (concordo)

Per chi non sa nuotare, segnalo che il fondale degrada, si, ma in modo abbastanza repentino.

Il noleggio gratuito di varie tipologie di natanti come canoe, windsurf e barche a vela consentono di diversificare le attività della giornata, ritmate altresì da un’animazione molto efficiente e, almeno in spiaggia, discreta. (c'è un po' di coda per quanto riguarda le canoe a due o tre posti, può capitare di dover attendere un dieci minuti prima di salirci; sempre disponibili quelle singole)

I 400 m che separano la spiaggia dal villaggio sono ben coperti da un trenino elettrico che accompagna i turisti in modo pressoché continuo e comunque si possono tranquillamente percorrere anche a piedi in un viale non trafficato. (io andavo sempre a piedi; l'anno scorso dicono ci fosse un trattore geniticamente modificato, ora il trenino elettrico è perfetto, oltre che ecologico)

Anche le piscine mi sono piaciute.

Sono pulite, sicure e non troppo affollate, inoltre la più piccola prospiciente alle family suite è meno frequentata e consente anche un po’ di nuoto libero soprattutto nel tardo pomeriggio.

Grande affluenza, invece, sugli scivoli della piscina grande dove purtroppo le normali regole di condotta civile sembrano dimenticate e ciò che più sconcerta è che sovente sono i genitori stessi che inducono i figli a saltare le code, anzi, usandoli come teste di ponte per conquistare posizioni in fila. (io agli scivoli non ho incontrato molti maleducati; il tempo di attesa per quelli più ripidi sono dieci secondi, mentre un paio di minuti occorrono per chi vuole scendere dai due con le curve)

Le camere sono spaziose, confortevoli e pulite e all’occorrenza le richieste eccezionali come un cuscino o un asciugamano supplementari vengono esaudite dal discreto personale addetto. (verissimo: ogni giorno cambiavano teli, asciugamani e fornivano di bagnoschiuma in abbondanza, cosa che ormai non capita più nemmeno negli hotel più costosi)

In generale il servizio è buono e tutti gli operatori, camerieri, animatori, inservienti, receptionist si sono dimostrati professionali e disponibili.

Tra gli animatori mi sento di evidenziare la fenomenale Natasha che la sera canta, balla, recita con un talento e una professionalità degna di un’artista di Broadway e di giorno insegna umilmente acquagym in spiaggia. (l'animazione - in qualsiasi struttura sia ospite - non mi vede neppure dipinto sul muro, però erano davvero bravi, anche negli spettacoli serali. A me era simpatico il capo animazione, Diego, a parte il tastierista, Mauro, che è cresciuto con me all'oratorio ed è bravissimo. Bellissima, ma bellissima davvero, la ballerina di tango, Ilaria credo)

Passiamo in rassegna ora agli aspetti da migliorare.

Il primo che mi sovviene è la qualità e la gestione del cibo al ristorante. Abbiamo trovato una certa ridondanza di piatti di qualità per altro mediamente non eccellente. Cotture approssimative, poca varietà e poca ricercatezza. (in parte concordo: credo che il problema principale sia la varietà. I primi due giorni mi sembrava tutto buono, poi - complici le abbuffate iniziali - ho cominciato a notare qualche pecca e i sapori mi parevano sempre uguali)

Curioso come la creatività influisca solo la denominazione dei piatti: una torta bianca può essere presentata come una torronita o una cassata siciliana o un semifreddo al cocco….ma sa sempre di panna e ricotta.

Gelato giallo? Spacciato per gusto crema o zabaione o zuppa inglese, indifferente….ma in bocca è vaniglia.

Trancio di pesce? Mi è stato presentato come trancio di branzino, che notoriamente si taglia a filetti e non a tranci. Infatti era un pesce spada. Bah! (non "Bah", ma "Beh": beh, lì era colpa del cameriere, che sorrideva ed era gentilissimo, ma neanche sapeva cosa metteva nel piatto)

Anche in questo caso, al ristorante, sarebbe auspicabile l’abolizione del self service al buffet, a favore di operatori che distribuiscano in modo equo e civile le pietanze. Meno libertà ma più democrazia. (io, in questo caso - e ormai solo in questo caso - sono per il Popolo della Libertà: viva il buffet. Anche perché sceglievo orari in cui l'orda dei primi ad accorrere al banchetto fosse passata e i camerieri riportassero nuovi vassoi con tutto)

Lo scenario che si presenta ai pasti, infatti, è talmente sconcertante da chiedersi se certa gente sia stata a digiuno per giorni prima di giungere a Porto Kaleo. (sconcertante è un termine forte, però un po' è vero: ma quanto mangia certa gente?)

Già alle 13 o alle 20 si trovano i vassoi degli antipasti saccheggiati da orde di ingordi che prelevano portate smisurate di cibo, per altro spesso abbandonate sui tavoli senza essere state consumate dai medesimi, cosa moralmente disdicevole. (concordo sul "moralmente disdicevole")

A poco valgono le compensazioni di un imbarazzato metre in quanto ad ogni nuova uscita dalla cucina i vassoi vengono assaliti dai soliti invasati. (qui c'è da dire che il mitico recensore - che ringrazio per la schiettezza - era anche sfortunato, tipo Fantozzi, perché io gli invasati riuscivo quasi sempre ad evitarli)

Alcuni piatti li ho sentiti solo raccontare e non ho mai avuto il piacere di degustarli (gamberi, cozze, seppie….apprezzati solo nei piatti altrui).

L’assenza di un’educazione civica porta i voraci predatori a vantare i propri trofei senza pudore anche in pubblico: “ Stamane mi son portato via 20 monoporzioni di Nutella” ; “ Mi sono fatto 3 piatti di cozze”; “ Tengo occultati nello zaino 5 panini col prosciutto prelevati abusivamente al ristorante, così me li mangio dopocena (!) ” (purtroppo questo è clamorosamente vero!)

In una fila per i dessert sono stato speronato dalla pancia e poi superato da una bambina che con gli occhi sgranati ha richiesto 8 coppette di gelato 8….ed era il secondo giro. (l'ho vista anch'io, c'era davvero!)

Deducendo anche dalle braccia aperte e rassegnate dei camerieri, che la linea di condotta era assolutamente abituale per la struttura, ho riposto ogni velleità di ribellione o incazzatura nel subire tutte queste piccole ma fastidiose ingiustizie, limitandomi a segnalare con ironia gli abusi ai protagonisti – o ai loro genitori - nell’illusione di impartire un minimo di senso civico educazione.

In alcune occasioni, questi valori vengono purtroppo compromessi anche dall’animazione e indirettamente dalla direzione generale che dovrebbe essere deputata ad organizzare gli orari degli eventi interni al villaggio.

Mi riferisco agli spettacoli serali che si svolgono nell’arena poco distante dalle family suite.

Il volume degli altoparlanti è talmente alto da essere fastidiosamente distorto e gli orari non sono certo rispettosi del sonno dei bambini. Gli inviti di diverse famiglie a riconsiderare decibel e timing non hanno avuto successo e la musica da discoteca ad alto volume è garantita tutte le notti fino all’1 se non oltre. (è vero, ma soprattutto è un disagio che si avverte il primo giorno, poiché nel resto del soggiorno si è talmente stanchi e soddisfatti che ci si addormenta lo stesso)

A mio parere la Proprietà di questa struttura dalle grandi potenzialità, sebbene ovviamente incolpevole in merito all’educazione civica dei turisti, potrebbe con una miglior organizzazione risolvere concretamente e nel breve diversi punti di debolezza e offrire un servizio d’eccellenza valorizzando un sito meritevole. (concordo. Ripetendo ciò che è già stato scritto: la maleducazione di molti ospiti non è imputabile alla proprietà. Ma questo è un problema che non si limita al Porto Kaleo. Credo che se i gestori di albergo potessero permettersi di selezionare la clientela all'ingresso, metà dei clienti sarebbero esclusi. A volte pensiamo che pagare un servizio dia il diritto di essere padroni in casa d'altri, fino all'abuso).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sarò' di poche parole allora:villaggio , personale voto 10 cucina voto zero tagliato