mercoledì 16 marzo 2011

Buongiorno tristezza (mutande incluse)


"Sempre cose tristi", mi hanno detto. "Scrivi sempre cose tristi". Non è colpa mia se piove, se fa freddo, se all'orecchio arrivano sempre brutte notizie, se, se, se... Oggi in più sono andato anche a un funerale, quello del papà del mio amico Maggi (Mauro, per tutti, ma mi piace chiamarlo anche Maggi, che anche per cognome è uno che sembra di famiglia lo stesso). E' stata una cerimonia non banale, con un prete che credeva a quello che faceva e canti antichi, che mi hanno ricordato quand'ero bambino e quelle note erano pace, casa. Pensavo che con canti così si lascia questo mondo più volentieri, ci si stacca dalle ricchezze che abbiamo accumulato e che sono tanti lacci che ci tengono inchiodati al suolo, incapaci di volare e anche di morire in pace amen. Forse non ha torto chi mi ha detto che scrivo solo cose tristi, ma sono fatto così: questo non è lo spazio e il tempo delle chiacchiere fatte per caso. Per quello c'è la piazza, la tavola e altri momenti di convivialità che non mi faccio mancare, pur nella pigrizia che m'è connaturata.
Oggi scrivevo a un'amica che a volte ho il desiderio di restare solo, magari passando giornate in una cittadina tra la Francia e la Svizzera, dove mi sono fermato un momento, anni fa. Era alle pendici del passo del Gran San Bernardo e c'era una chiesa meravigliosa, medioevale, con un chiostro, odore d'incenso e silenzio attorno. E una piazzetta, con pasticceria e panetteria, vasi di gerani rossi e lilla, tavolini all'aperto e lampioni vecchio stile. Ho sempre pensato di tornarci, un giorno.
P.S. Giuro che per la prossima volta penso a qualche storiella divertente, da raccontare, oppure metto una mia foto in mutande, che così sì, che si ride
Foto by Leonora

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao giorgio,

e quale sarebbe il paesino? (se non è un segreto speciale).
grazie della compagnia.

LUCA